lunedì 21 maggio 2012

Brevi cenni storici

Brunello, 30 anni, era un asmatico collezionista di video game. Nella sua infanzia ha sconfitto pirati, abbattuto caccia bombardieri, e collezionato bonus di tutti i tipi. Senza mai uscire dalla sua cameretta, se non per andare al negozio di Video game; pare abbia anche militato nella Nba di Michael Jordan e guidato una Ferrari da formula uno.
Nel suo destino l'incontro con il velocipede lo ha reso sicuramente una persona più estroversa e socievole, ed è riuscito perfino a rendere un ricordo le crisi asmatiche che lo tartassavano dalla tenera età infantile. La sua capacità bronchiale è aumentata, e non ha bisogno di prendere antibiotici ormai da anni. 
Una cosa che un automobilista non potrà mai capire è quanto ci si senta partecipi e reali nel mondo, quando il guscio esterno non è una lamiera, nè le proprie insicurezze, ma la natura che avvolge e ti solletica la pelle.
Talvolta impavidi conducenti di autoveicoli gli sfrecciano di fianco, forse per fargli capire le brezza della loro velocità petrolifera. Ma niente lo tocca più.
Non ha bisogno di insegnamenti da chi non conosce le fatiche della salita. Non ha bisogno di sorprendersi, della velocità dei loro loculi ambulanti. Splendenti, accessoristi, sarcofagi dell'impero ormai in declino, lo sfiorano, gli sfanalano, strombazzano da dietro. 
Ignorandoli, li teme, comunque, si ingegna perché non vuole subire fratture scomposte che gli impedirebbero di pedalare. Ha quindi imparato a tenersi ben in vista fino all'avvicinarsi di nuove automobili. Si sposta sulla destra quando ormai sente il rumore a poca distanza, si veste di catarifrangenti e luci al led per non offrirgli scusanti. Sa bene del pericolo che si corre ad affidarsi alla carreggiata e al buon senso di questi scellerati tonni in scatola, quindi, preferisce il fango, le strade sterrate, e le vie più difficili e solitarie. La bicicletta non è un automobile, il conducente fa ancora la differenza. La velocità non conta se pedali per te stesso, il tempo non ha più importanza, talvolta pare tornare indietro se s'allunga un po la strada.
Nel giugno del 2002 sbaglia clamorosamente l'approccio con una curva, e disarcionato dal suo mezzo, si trova riverso dentro un fosso con un grosso bernoccolo sulla fronte. Scopre così l'importanza del casco e della prudenza levandosi pruni di more dal volto.


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